Perchè un Santuario ?

Nel triangolo marino compreso fra la costa ligure, quella corsa e quella provenzale sono presenti in numero consistente capodogli e balenottere comuni, delfini, grampi, globicefali, nel contesto di un ecosistema pelagico di notevole ricchezza specifica e che presenta condizioni di temperatura ed alimentazione ottimali. Le caratteristiche fisiche e climatiche qualificano infatti questa area marina come eccezionalmente produttiva e ricca di forme viventi: le più avanzate strategie di campionamento hanno permesso di ribaltare la concezione comune che il Mediterraneo sia nel suo complesso un mare povero delle sostanze nutritive disciolte fondamentali per la crescita delle alghe microscopiche, che sono la base della catena alimentare per tutta la comunità vivente. I valori espressi in termini di produttività da questa area sono viceversa molto simili a quelli delle acque atlantiche. Ciò in virtù di un favorevole sistema di correnti che garantisce il rimescolamento delle acque con la risalita delle sostanze nutritive depositate in profondità, e dell'azione dei venti invernali che favoriscono a loro volta la distribuzione sulla totalità della colonna d'acqua.

È evidente, quindi, come sia necessario predisporre le condizioni ottimali per la conservazione di questo prezioso ecosistema, altrimenti esposto a potenziali pericoli di modificazione a causa delle attività umane che si svolgono sul mare. Il Santuario si propone la tutela di questa vasta zona marittima: un area dove navigare con il massimo rispetto, per conoscerne meglio, ma senza disturbare, le specie protette.

C. Ammiraglio Eugenio Sicurezza                  Assessore regionale all'Ambiente Nicolò Alonzo

Profilo dei principali cetacei presenti nel santuario

Colorazione generale : grigio scuro salvo la mascella inferiore destra, bianca, ventre chiaro; Testa :allungata ad estremità fine; Pinna dorsale piccola più vicina alla coda.

Colorazione grigio scuro;Testa di grosse dimensioni; Pinna dorsale forma una cresta ondulata verso la coda; Soffio obliquo anteriore verso sinistra.

Colorazione: dorso da grigio scuro a nero, fianchi delimitati da una zona scura ed una chiara (inizio della colorazione del ventre, che forma una punta verso la pinna dorsale); Profilo slanciato Delfino costiero/pelagico Colorazione generale: nero ebano con riflessi bruni; Regione frontale molto arrotondata; Pinna dorsale bassa e arrotondata. Cetaceo pelagico

Colorazione generale grigio striato con graffi più chiari irregolari Testa arrotondata; Pinna dorsale alta e falcata; delfinide pelagico

Colorazione generale nera con una macchia bianca a livello dell'occhio e dietro la dorsale; Ventre bianco, dorso nero/grigio scuro. Testa arrotondata. Pinna dorsale appuntita e molto alta (maschio) Cetaceo pelagico.

Colorazione generale: presenta 2 strisce di colore chiaro sui fianchi. Dorso scuro, Ventre bianco. Delfino costiero/pelagico

Colorazione generale grigio scuro; bocca distinta. Pinna dorsale aguzza. Profilo tozzo. Delfino costiero

I passi verso l'istituzione del santuario

 

1991 Il D.M. 22 maggio 1991 "Disciplina in via provvisoria della pesca con rete da posta derivante" e successive modificazioni, prevede la istituzione di una zona di tutela biologica ("santuario" per la protezione dei cetacei) nell'area del mar Ligure compresa tra Punta del Mesco - Capo Corso e Cap d'Antibes delimitata dai seguenti punti e la linea di costa:

L'attuale area marina del Santuario dei cetacei :

Nella zona di mare individuata viene vietato l'uso delle reti da posta derivante ed è ammessa la pesca con gli altri attrezzi nei limiti della vigente normativa.

 

 

A)    lat. 43° 35' N long. 007° 07' E

B)    lat. 43° 01' N long. 009° 25' E

C)    lat. 44° 09' N long. 009° 38' E


 

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1993 In attuazione del decreto del 1991 i mezzi aereo navali delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera intraprendono numerose azioni volte a perseguire il fenomeno delle reti pelagiche derivanti. Le azioni conseguono il risultato di porre sotto sequestro circa 150 chilometri di rete e di allontanare dalla zona del santuario le "spadare".

 1998 È approvato, in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, un emendamento al disegno di legge governativo "Nuovi interventi in campo ambientale" approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 Marzo 1998, con il quale si individua la nuova riserva marina Alto MarTirreno/Mar Ligure con l'obiettivo della massima tutela dei cetacei.

 

1998 Regione Liguria, Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera, Wwf International-Wwf Italia, Enea S. Teresa, I.C.R.A.M., Tethys , Istituto Di Zoologia dell'Università di Genova, Acquario di Genova, Osservatorio Ligure Pesca e Ambiente, Centro Regionale Educazione Ambientale, Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente Ligure, Polo tecnologico marino e C.N.R. siglano un protocollo d'intesa per promuovere azioni congiunte e coordinate per lo sviluppo e la valorizzazione del santuario dei cetacei.

 

I contenuti del protocollo d'intesa


 
 ·     conoscenza

·     informazione

·     educazione

·     sensibilizzazione

·     coordinamento e promozione tra enti ed associazioni

 in ambito nazionale ed internazionale

·     organizzazione di seminari - stage - mostre - partecipazioni ad eventi sul tema

 

 

·     conferenze pubbliche - corsi di formazione - attività di didattica

·     produzione di pubblicazioni e materiale divulgativo

·     proposte operative per evitare di turbare le condizioni nell'area marina interessata al fenomeno

·     attività di ricerca

 

·     definizione delle forme di possibile finanziamento delle iniziative

 

 

29 settembre 1998: I Ministeri dell'Ambiente, Esteri, Trasporti e Politiche Agricole, nell'ambito di una conferenza di servizi aperta ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste e produttive ed agli enti locali firmano una proposta per l'istituzione nel Mediterraneo del santuario per i mammiferi marini.  

Queste le principali linee di azione che i firmatari della proposta si impegnano a realizzare:

·     rafforzare la sorveglianza all'interno del santuario

·     intensificare la lotta contro tutti i tipi di inquinamento aventi impatto diretto o indiretto sullo stato di

conservazione dei mammiferi marini.

·     adottare strategie miranti alla progressiva eliminazione degli scarichi di composti tossici nell'area del santuario

·     regolamentare le attività di osservazione dei mammiferi marini a scopo turistico

·     limitare o vietare le competizioni di mezzi veloci a motore

·     vietare le catture deliberate e le turbative intenzionali

·     vietare, a decorrere dall'anno 2002, l'uso della rete derivante fra gli strumenti di pesca professionale

·     regolamentare l'uso di'nuovi sistemi di pesca che potrebbero causare la cattura dei mammiferi marini